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l’Edificio Storico
L’edificio che ospita il Museo è una delle costruzioni più antiche della Calabria, circa 1.500 anni!
Il primo piano seminterrato probabilmente risale al periodo cassiodoreo quinto secolo d.C. Dalle lungimiranti idee di Cassiodoro con i suoi studi storici, umanistici ed anche scientifici e naturalistici, i vari abitanti di questa casa sono stati in parte influenzati a particolari studi e raccolte di varie cose.
In periodo Bizantino la costruzione è stata utilizzata come convento. La parte centrale, circa un millennio fa, è stata utilizzata come Torre cavallara per la difesa costiera dai saraceni.
Nel tardo medioevo è stata ancora utilizzata come convento.
A fine 1800 il garibaldino Colonnello Achille Fazzari trasformò l’edificio, distruggendo così le antiche murature preesistenti, ricostruendolo e aggiungendo due ali, sviluppando i tre cortili e ricavando una grandiosa macchina olearia che, per lavaggio in vasche estraeva olio dalle sanse. Dopo pochi anni la scoperta dei solventi e conseguenti sansifici, fece chiudere l’impianto. Il Fazzari allora, chiamato un famoso architetto fiorentino, fece trasformare il tutto in una gran casa estiva per la propria famiglia e principalmente per i suoi illustri ospiti. Nel frattempo i figli si erano imparentati con i conti Larussa di Catanzaro. Il Fazzari fu certamente condizionato dalle vestigia cassiodoree tanto da farsi seppellire in quella che riteneva la tomba di Cassiodoro. Il Fazzari si occupò di molteplici cose, tra l’altro sono da ricordare: le eroiche imprese da garibaldino, come senatore del Regno tentò il concordato con il Vaticano, nella Ferdinandea costruì la prima ferrovia in Calabria ed una centrale idroelettrica con teleferica per trasporto legname. Il Fazzari fu anche archeologo dilettante e collezionista di ingenti quantità di reperti raccolti sul promontorio di Copanello ed in seguito dispersi. Nel 1927 gli eredi del Fazzari vendono l’edificio a Giuseppe Falcone. Il nuovo proprietario conserva l’edificio e lo utilizza come casa estiva. Nel 1929 il Falcone sposa in seconde nozze la Baronessa Elvira Marincola Cattaneo che, viene anche lei condizionata dagli studi cassiodorei conservando amorevolmente le poche vestigie antiche rimaste e collezionando gli oggetti di sua più approfondita conoscenza: antiquariato, gioielli, ricami e corredi. Nel 1930 nasce il primo figlio della Baronessa, Giuseppe Falcone II. Morto il primo marito della Baronessa, Falcone I nel 1935, la Baronessa si risposa nel 1937 con il confinato politico Geom. Giovanni Gatti originario di Nonantola (Modena). Nel 1939 nasce il secondo figlio della Baronessa, Libero Gatti. Nel 1951 il primo figlio della Baronessa, Giuseppe Falcone II diventa maggiorenne e pieno proprietario dell’edificio, purtroppo muore in un incidente automobilistico nel 1953.
La proprietà dell’edificio ritorna alla madre Baronessa Elvira Marincola Cattaneo.
L’edificio continuò ad essere abitato come casa estiva con il prestigioso “salotto” dove la Baronessa riceveva parenti, amici e personalità.
Dal 1960 il marito della Baronessa Geom. Giovanni Gatti, su imposizione della Soprintendenza alle Belle Arti di Cosenza (Sic!), esegue lavori ed amplia l’edificio realizzando il resto del primo e secondo piano, il terzo piano con il torrino dell’ascensore, un corpo avanzato al piano terra con un’ampia terrazza con sottostanti saloni e seminterrato, facendone un Motel-Bar-Ristorante.
Nel 1970 muore la Baronessa Elvira Marincola Cattaneo e la proprietà va in eredità al figlio Libero Gatti.
Nel 1985 il Motel, venuto meno il flusso turistico, è stato chiuso. Per sei anni l’edificio è stato utilizzato come abitazione da Libero Gatti, solo nel 1991 si è iniziato la parziale trasformazione a “Museo Naturalistico”.
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