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19-23 dicembre 2010
Niau

     Arrivo del primo motoscafo pieno di sanito come se fossero sardine in scatola. Dal motoscafo per venti persone ne scendono più di quaranta. Purtroppo questa è la sicurezza nautica polinesiana! Dovrei fare molte cose per la ricerca malacologica ma, non ho forza, ho solo forti dolori per i cascatoni. Fa caldo quasi 30° gradi. L’Oceano è sempre agitato e nel minuscolo porto è troppo rischioso lasciare a mollo motoscafi. Sul molo adesso ci sono cinque motoscafi tirati in secca con l’aiuto di una grossa motopala. Nel villaggio le case, scuola, e altri edifici pubblici sono gremiti dai sanito, i più fortunati hanno conquistato un materasso steso sul pavimento, gli altri dormono su di una stuoia stesa dove è possibile. Domenica i sanito hanno fatto la solita accoglienza per i nuovi arrivati in Niau, Marco ha fatto dei video e foto. L’arrivo di aerei e motoscafi gremiti di sanito in pochi giorni ha riempito tutto il villaggio, i sanito dormono dove possono mentre per il cibo la chiesa ha organizzato le cene gratis, a mezzogiorno e anche la sera chi lo vuole acquista da mangiare e da bere in due snack provvisori costruiti con foglie di palma ed organizzati giusto per pochi giorni. I gruppi delle quattro isole vestono a colori diversi e le donne portano in testa corone di fiori e vegetali diversi da ogni isola. La maggior parte sono donne obese, che io definisco balene a due gambe di oltre 160 kg, poi ci sono le mezze balene da 120 kg e le aspiranti balene dai 100 Kg a salire, pochissime hanno taglie normali e vedere una magra è raro. In pochi si interessano a cosa facciamo in Niau, assistiamo all’eclissi di luna nella totale indifferenza degli indigeni. L’ultimo giorno, prima di partire in motoscafo, cinque balene e mezze balene chiedono di usare il nostro bagno, ho avuto l’impressione che dalla tazza qualcuno dicesse “troppo peso, uno alla volta”. Riesco dopo una settimana a fare una doccia a cinque riprese, cioè la pompa dell’acqua si surriscalda e interrompe l’erogazione dell’acqua, due minuti di doccia e cinque di attesa, una cosa fastidiosa ed antipatica. Arriva Ririfatù con gli sfilatini per il pranzo, gli diamo tre cartoni di bottiglie d’acqua che abbiamo bevuta, Ririfatù le vuole per riempirle di acqua di cisterna ed utilizzare l’acqua per una rapida doccia quando esce dall’Oceano dopo la pesca sub. Gli sfilatini lunghi circa 30 cm, questa volta sono spalmati di maionese e senape, fettone di salsicciotto di tacchino, c’è anche qualche fetta di formaggio, una rarità per Niau, io invece mangio l’ottimo pesce rimasto ieri sera. Marco integra lo sfilatino con riso.
Libero Gatti