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Lunedì 20 luglio 2009
secondo giorno - Papeete.

     Sveglia alle 06,30 con i primi raggi del sole, apertura dei bagagli per trovare cosa portare in città. Prima colazione con un mezzo sfilatino lungo quasi 40 cm, cioccolato caldo, marmellata e succo di frutta.
    Questa volta, a differenza delle altre volte che ho soggiornato fuori Papeete, ho prenotato una piccola pensione in Papeete, al costo di 8000 CFP al giorno = 67,04 euro, per poter raggiungere il centro a piedi camminando circa un km. E’ una grande comodità per poter svolgere tutti i miei lavori presso gli uffici governativi, senza dover raggiungere Papeete con il Taxi oppure con gli autobus locali come mi è toccato fare le altre volte.     Dopo la mia prima passeggiata arrivo in centro e in un negozio ricarico il vinì (il telefonino come viene chiamato in Polinesia) con 5.000 CFP = 41,90 euro, il numero che avevo l’anno scorso è ancora valido 239704 ma dall’Italia ci vuole prima lo 00689. Vado nel nuovo ufficio di Claude Serra, della Direzione del Ministero dell’Ambiente e parliamo di molte cose: fissiamo un appuntamento con Miri, la Direttrice della Riserva Biosfera di Fakarava, per domani mattina alle 08,30.
    Mi sposto all’ufficio del turismo Tahiti Tourisme per incontrare Maui Ciucci che parla anche italiano, purtroppo verrà solo nel pomeriggio.
    Inizio a fare i miei giri passando dagli uffici di Mana, che è l’unico provaider per internet di tutta la Polinesia francese. Mi dicono che ci sono in vendita le carte prepagate per il collegamento Wi Fi, c’è anche la possibilità di collegarsi a internet tramite vinì ma è molto caro. Mi sposto e vado a cercare la sede della compagnia che gestisce la rete dei vinì, mi confermano che la chiavetta costa circa 200 euro e che l’abbonamento mensile è di circa 70 euro il mese ma con un contratto vincolato per un anno, sono cifre da capestro che non posso accettare. Dovrò accontentarmi di Wi Fi Mana che funziona solo dove c’è l’antenna o di qualche altra antenna privata in prossimità di alberghi. Si è fatto tardi e sono le due passate, salto il pranzo e vado a trovare Maui Ciucci. Parliamo della possibilità di fare venire i giornalisti italiani che hanno fatto richiesta di raggiungermi a Fakarava per realizzare i servizi sulla mia spedizione. Continuo i miei giri, ma è impossibile trovare camicie polinesiane con le maniche lunghe: mi sono indispensabili per evitare le scottature visto che dovrò stare sotto il sole della Polinesia dal mattino alla sera per cercare le conchiglie. Fa caldo e sento tanta stanchezza, rientro in pensione alle 17,30. Passo mezz’ora a fare telefonate in Papeete con il vinì. Alle ore 18,00 è già buio, esco e vado al vicino ristorante cinese, dove mangio un abbondante piatto di chao men e riso, bevo una bottiglia di acqua e pago 1.650 CFP = 13,83 euro. Rientro in camera e lavoro al computer, telefono in Italia e riesco a parlare con Miho la moglie di mio figlio Giovanni, per avvertire che sono arrivato, stò bene, ed ho iniziato a sbrigare gli impicci previsti qui a Papeete. Alle 21,30 mi stendo sul letto e mi sforzo a dormire, anche se non ho sonno.
Libero Gatti