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torna alle cronache polinesiane

03 gennaio 2009
trentaduesimo giorno Fakarava/Nuku Hiva
(Isole Marchesi).

     Questa mattina in Fakarava sveglia alle 05,00, chiudo l’ultimo bagaglio e vado a fare la prima colazione. Prima di partire da Fakarava vado sulla barriera corallina a fare un’ultima ripresa video.
     Un momento di raccoglimento per salutare questo Atollo con indigeni molto ospitali, atollo nel quale ritornerò presto per proseguire in questa spedizione scientifica con la seconda campagna di ricerca. Ritorno alla pensione ed insieme ai miei 3 ricercatori italiani e gli altri ospiti della pensione partiamo verso l’aeroporto di Fakarava. Registro i due bagagli e aspetto insieme agli altri, anche il notaio ed il suo amico. Vanno tutti a Tahiti via Rangiroa, parliamo di tante cose e ci scambiamo ancora gli indirizzi.
     All’ora della partenza avvisano che l’aereo arriverà e ripartirà con 40 minuti di ritardo, per me è un grosso problema perché in Rangiroa rischio di perdere la coincidenza per Nuku Hiva, spiego il problema all’impiegato di Air Tahiti che subito provvede a fare un telex all’aeroporto di Rangiroa affinché facciano ritardare l’aereo per Nuku Hiva per aspettare il mio arrivo, dopo pochi minuti altro cambio di programma, recuperano i miei due bagagli e li registrano direttamente per Nuku Hiva e mi danno una altra carta di imbarco da Rangiroa a Nuku Hiva dicendomi che non ci saranno problemi e che non resterò bloccato in Rangiroa.
     Partiamo e sorvoliamo gli atolli di Toau, Apataki ed un altro di cui non ricordo il nome, arriviamo in Rangiroa dopo 35 minuti di volo. Saluto con affetto i tre ricercatori italiani che mi hanno affiancato in questa spedizione senza mai abbandonarmi nonostante i problemi incontrati. Io scendo dall’aereo, mentre gli altri proseguono il volo destinazione Tahiti. Aspetto per pochi minuti l’arrivo dell’altro aereo che mi porterà nelle Isole Marchesi, controllo che il mio bagaglio sia caricato e mi imbarco. Dopo circa 3 ore di volo arrivo all’aeroporto di Nuku Hiva in località “terre deserte” dove, come conferma il nome, non piove da molti mesi e la scarsa vegetazione è senza foglie, chiedo come fare per raggiungere il villaggio, chiamano una tassista che gentilmente telefona alla pensione Mave Mai e per me prenota una camera. Nel taxi fuoristrada c’è una coppia di archeologi e lui è il famoso Ottino, durante il viaggio parliamo di conchiglie e di tanti altri argomenti.
     La strada per il primo pezzo è uguale a tre anni or sono quando ci sono stato l’ultima volta, cioè ancora sterrata, poi sulla montagna è in cemento e dall’altopiano in poi è asfaltata, forse più di mille curve e in meno di 3 ore arrivo alla pensione dove mi accoglie Janclaude con due figlie. Sono seduto al tavolino della camera “pota” della pensione Mave Mai in Taiohae tel. 910135. Sono le 17.00 ora locale cioè 10 ore e mezza in ritardo rispetto all’Italia. Una lunga doccia calda e qualche minuto di riposo poi scrivo appunti per il diario di bordo.
     Si conclude così questa prima missione di ricerca scientifica negli Atolli della Riserva Biosfera di Fakarava. Per questi giorni di soggiorno nelle Isole Marchesi non potrò lavorare alla spedizione “Fakarava”, sarò impegnato negli incontri con i Funzionari degli Enti Pubblici per concordare le collaborazioni per la mia prossima spedizione scientifica 2009-2011 “Isole Marchesi”, isole selvagge ed ancora di più inesplorate delle altre isole della Polinesia.
     La prossima settimana ritornerò a Tahiti per proseguire i lavori di questa spedizione scientifica “Fakarava” incontrando i Funzionari della Direzione del Ministero dell’Ambiente.
(FOTO MNLG - Libero Gatti riprende la barriera corallina di Fakarava)
Libero Gatti