Sveglia nel pieno della notte per un incubo, vado in bagno, poi mi riaddormento per restare nel dormiveglia sino alle 5,30, scrivo appunti per il diario di bordo, alle 6,15 sveglio i tre ricercatori e facciamo la prima colazione, oggi ci aspetta una giornata dura e pesante perché dobbiamo fare i bagagli ed imballare tutte le attrezzature che resteranno qui in deposito a
Fakarava presso la sede della Riserva Biosfera, fino al mio ritorno nell’estate-autunno 2009 per la seconda campagna di rilevamenti di questa prima annualità di ricerca.
Un violento ma rapido scroscio di pioggia tamburella sul tetto di lamiera anche se c’è il sole. Prima colazione all’italiana, subito dopo ci facciamo accompagnare dal padrone della pensione alla casa del Presidente dell’Associazione che collabora con la gestione della Riserva Biosfera. Iniziamo subito a lavorare, io lavo ed estraggo molluschi dalle conchiglie più grandi mentre gli altri tre si occupano delle sabbie, il ricercatore maschietto prende i campioni da analizzare in laboratorio, poi le ricercatrici setacciano, scartano i frammenti di corallo e scelgono le conchiglie. Finiamo alle 10,30 carichiamo tutte le attrezzature, sabbie e conchiglie sul furgoncino della polizia ed andiamo al
Farè della Riserva Biosfera dove scarichiamo sabbie ed attrezzature, per poi ritornare alla pensione a prendere il computer.
Con una bicicletta vado alla sede della Riserva Biosfera dove mi aspetta la Signora Polinesiana, con lei facciamo tentativi per inviare e-mail con il suo computer ma internet non va bene, collegamento lentissimo anche se è ADSL. Rientro in bicicletta ed ho male alla gambe, erano molti anni che non usavo biciclette. Trovo i tre ricercatori che stanno
mangiando sul pontile della pensione:
Uru (frutto dell’albero del pane) arrostito, carne in scatola con cipolle, pane marmellata e nutella, io mangio e bevo molto succo di frutta. Torniamo nelle nostre stanze in pensione ed iniziamo a fare i bagagli dividendo le cose che dovrò portare domani con me alle Isole Marchesi, le cose da lasciare in deposito a
Fakarava, le conchiglie da tenere nel congelatore, le sabbie da spedire a Tahiti. Un lavoro pesante e stressante, per me molto faticoso nonostante l’aiuto dei ricercatori. Arriva il Presidente dell’Associazione per caricare tutto ma gli chiediamo di ritornare dopo un’ora, quando arriva abbiamo appena finito, carichiamo tutto sul furgoncino della polizia, io davanti ed i tre ricercatori dietro sempre come se fossero appena stati arrestati. Al
Farè della Riserva Biosfera scarichiamo tutto meno il cartone di conchiglie per il congelatore, contrassegno con nastro rosso i 7 colli che lascio in deposito a
Fakarava, e chiudo i tre cartoni pieni di sacchetti di sabbia. Mi sposto alla sede della Riserva Biosfera dove trovo la Signora Polinesiana che ha appena finito di stampare il suo diario della missione. Mi da anche un “proformat” per rimborsare a mezzo bonifico l’associazione di un fusto di benzina e 5 fusti di diesel, oltre ai 5 fusti di benzina da me già pagati in contanti. Saluto e ringrazio la Signora Polinesiana responsabile della Riserva Biosfera ed anche il Presidente Tshonfd Ayee Cyrille Cahirivairau. Mi avvio verso la pensione e per strada incontro gli altri tre ricercatori in una boutique dove stanno acquistando perle nere, arrivati in pensione chiedo il conto e pago in contanti 120.640 CFP pari a circa 1.000 euro. Metto il costume e vado sul pontile a fare una magnifica nuotata, acqua calda, laguna calma, una goduria. Una doccia calda per scacciare la stanchezza, ma la doccia calda non basta e la stanchezza resta, scrivo appunti sul diario di bordo ma devo interrompere perché mi chiamano per la cena dicendo “
Papunè Liberò, maitai” cioè “grande nonno Libero che si occupa di tutti, la cena è servita”. Ceniamo con: pesce crudo alla polinesiana con latte di cocco, cosce di pollo grigliate con salsa bruna e molto aglio, patatine fritte, frutto dell’albero del pane avanzato a mezzogiorno, spaghetti al burro, dolce al cioccolato.
Alla nostra pensione soggiorna una intreressante coppia, lui un francese in lunga vacanza in Polinesia, lei figlia di italiani è notaio e da 4 anni vive ed esercita in Tahiti, parla un italiano misto a catalano ma comprensibile, dice che sta acquistando 23.000 metri di terreno vicino all’aeroporto di Nuku Hiva e che è disposta a rivenderne una parte, ci scambiamo gli indirizzi. Dopo, insieme agli altri tre ricercatori, andiamo a fare una breve passeggiata, ma siamo stanchi e alle 21,30 andiamo tutti a letto. Io provo a telefonare agli amici marchesani per confermare il mio arrivo domani ma il credito del
Vinì e finito.
(FOTO MNLG - Libero Gatti e la guardia municipale Tshonfd Ayee Cyrille Cahirivairau.)
Libero Gatti