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Spedizioni Scientifiche Malacologiche Inventario Malacologico degli Atolli della "Riserva Biosfera di Fakarava" Arcipelago Tuamotu - Polinesia Francese - Oceano Pacifico
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torna alle cronache polinesiane
30 dicembre 2008 ventottesimo giorno – Toau-Fakarava.
Questa mattina in Toau sveglia alle 5,00 per esigenze fisiologiche, ma mi riaddormento e mi sveglio alle 6,30. Mi spruzzo di antizanzare, e per la probabile intervista con i giornalisti mi vesto indossando la maglietta speciale descrittiva dei luoghi di questa spedizione scientifica disegnata dalla mia ricercatrice. Prima colazione all’italiana. Continuo il pesante lavoro dei bagagli. Mi preparo per l’intervista tenendo a portata di mano locandine e depliant delle spedizioni, videocamera e biglietti da visita. Nell’attesa preparo le corde per la draga. Alle 9,00 parte il figlio della padrona di casa con il motoscafo, approfittiamo per spedire in Fakarava la maggior parte del bagaglio. Per noi lunga attesa del motoscafo veloce della Riserva Biosfera, che doveva arrivare alle 9,00 a prenderci per riportarci a Fakarava. Una ricercatrice chiede ed ottiene 4 cocchi da bere e mangiare.
Finalmente alle 12,20 arriva la presidentessa di Marevivo ed inziamo a chiacchierare sulle problematiche della conservazione nella Riserva Biosfera di Fakarava. Le prometto che dopo il mio rientro in Italia le invierò notizie per un articolo su come salvare l’atollo di Niau dalla distruzione minacciata dall’estrazione mineraria dei fosfati prevista da un progetto presentato per l’approvazione, un vero attentato agli ecosistemi naturali dell’Atollo. La giornalista del Corriere della Sera, che accompagna la presidentessa, mi fa un terzo grado per la sua lunga intervista. Finalmente arriva con grande ritardo la Signora Polinesiana con il motoscafo veloce della Riserva Biosfera: sono arrivati in ritardo perché hanno avuto problemi per le onde e per la bassa marea.
Finalmente partenza per Fakarava, ma è impossibile attraversare la laguna di Toau di conseguenza niente dragaggio per come avevamo previsto. Usciamo fuori dalla passe nord e per evitare grosse onde costeggiamo da nord a ovest e poi a sud con l’oceano quasi calmo ma con onde di circa due metri di altezza e larghe una ventina, in pratica delle colline d’acqua che quando si infrangono sulla barriera di corallo sollevano enormi spruzzi. Il percorso è molto più lungo del previsto, vediamo uccelli che mangiano pesci, filiamo in acqua le lenze a traino e in pochi minuti peschiamo 5 tonnetti. Lasciamo la barriera di Toau e ci avventuriamo in Oceano aperto con tre diversi tipi di onde provenienti da direzioni differenti e vento medio, il motoscafo sbatte sulle onde ed io ed il ricercatore, seduti davanti sul sedile imbottito, prendiamo dei terribili colpi tanto che sfondiamo parte del sedile stesso.
Arriviamo nella passe nord di Fakarava ed entriamo nella laguna ma invece di calma c’è vento e onde. Arriviamo ed attracchiamo sul pontile della pensione, siamo molto stanchi dal viaggio. I padroni della pensione ci ricevono sul pontile, attraversiamo la strada e ci mostrano le nostre camere molto spaziose, ci offrono un cocco da bere, io faccio una rapida doccia, poi andiamo in fuoristrada nella casa di Fakarava della padrona della pensione di Toau a recuperare il bagaglio. Nella pensione suddivisione dei bagagli nelle tre camere con veranda messe a nostra disposizione, apertura e sistemazione di parte del bagaglio.
Cena con spaghetti al burro, carpaccio di tonno pescato nel pomeriggio, riso bollito, pane tostato, tonno dorato e fritto con cipolle e pomodori, gelato. Una vera goduria mangiare gelato dopo averlo desiderato per tanti giorni. Lunga passeggiata notturna sulla strada in cemento illuminata dai lampioni perché le ricercatrici vogliono arrivare alla cabina del telefono per chiamare in Italia.
Al computer provo a fare un collegamento WiFi, non funziona perché siamo in una pensione, lontana dall’ufficio postale dove c’è l’antenna WiFi del provider MANA ed ancora più lontana dall’altra antenna in prossimità del Resort Maitai Dream. Prendo le medicine serali e alle 21,30 vado a letto ma è impossibile dormire perché ogni tanto sulla strada a 5 metri dalla mia camera passa ancora qualche auto, poi a distanza si sente musica rimbombante, metto i tappi di cera nelle orecchie e mi addormento.
(FOTO Giovanna Castiglioni - Toau: Interviste)
Libero Gatti
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