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29 dicembre 2008
ventisettesimo giorno – Toau.

     Sveglia notturna per per esigenze fisiologiche, non so che ora è perché il Vinì non si accende, forse si è scaricata la batteria, lo zampirone brucia ancora e non ci sono insetti. Fuori un debole rumore di risacca e del vento tra le palme mi fa riaddormentare, poi mi sveglio definitivamente alle 5,30. Mi vesto con pantaloni e camicia a maniche lunghe, spruzzo antizanzare sulla pelle scoperta scrivo appunti al computer per il diario di bordo. Alle 6,00 mettono in moto il generatore di elettricità e collego il Vinì per ricaricare la batteria. Esco dal bungalow e come ogni mattina vado sul pontile a vedere i pesci.
     Prima colazione all’italiana. Nella pensione grandi preparativi, tutta la famiglia si prepara al lavoro di preparazione del pesce da vendere: il figlio della padrona della pensione con il nonno vanno alle trappole di allevamento per pesci e prelevano più di cento kg. di variopinti pesci multicolori vivi e guizzanti. Nella baracca del pontile la padrona della pensione con le due figlie, il marito ed il lavorante, iniziano a fare lo scarto buttando nella laguna i pesci non utilizzabili per la vendita. Molti pesci si salvano e si rifugiano tra i coralli, altri muoiono sul fondo, altri morti restano a galla. Con i coltelli iniziano a sfilettare i pesci dal mezzo kg. in su, i filetti puliti da pelle e lische sono messi in buste da 2 kg. che saranno venduti a 1400 franchi pacifici al kg. I pesci più piccoli ,selezionati per specie, vengono infilzati con un filo e legati a collane di circa un kg. di peso che saranno venduti dai 400 a 700 franchi pacifici a collana. Le teste, lische, interiora e sangue vengono gettati in laguna, questo attira molti pesci e squali, in pochi minuti arrivano una decina di squali pinna nera dai 50 cm al metro e mezzo, subito dopo arrivano tre grossi squali grigi di circa un metro e ottanta, sono molto aggressivi, ci sono anche altri due squali grigi più piccoli di circa un metro e mezzo che si tengono in disparte. Inizia la mattanza, la frenesia del cibo stimola tutti gli squali che nuotano velocissimi e azzannano tutto, in pochi minuti fanno piazza pulita mangiando tutti i pesci che galleggiano, poi quelli sul fondo. E’ uno spettacolo impressionante. Quando gli squali sono sazi se ne vanno via, restano tre trigoni da circa un metro che lentamente nuotano sul fondo e mangiano i pochi pesci rimasti, alla "mangianza" partecipano anche i grandi pesci Napoleon, alcuni grossi Balistes ed una miriade di pesci più piccoli. Lo spettacolo della preparazione del pesce prosegue sino alle 11,00 quando la padrona di casa e suo figlio caricano sul motoscafo 4 ghiacciaie da circa 40 kg. l’una piene di buste con filetti di pesce e due contenitori con circa 40 kg. di collane di pesci. Finito il lavorto ci salutano e partono per andare a vendere il pesce.
     Nessuno dei tre ricercatori se la sente di fare il bagno dopo aver visto il pasto degli squali, i tre restano prudentemente all’asciutto a prendere il sole, mentre io vado a fare una ricerca in laguna nell’acqua bassa sollevando blocchi di corallo morto.
     Torno giusto in tempo per il pranzo. Dopo con calma inizio a fare i bagagli. Alle 16,00 con gli altri tre ricercatori andiamo ad ispezionare molte boe perse dalla farm delle perle e finite spiaggiate vicino alla pensione, ci sono attaccati dei bivalvi che tentiamo di recuperare. Ritorna il motoscafo con a bordo 4 turisti ed un bambino di circa 5 anni, una delle due coppie pianta una grana incredibile perché vuole un bungalow sulla laguna, le due figlie della padrona della pensione chiedono a me ed una ricercatre se siamo disponibili a cedere uno dei nostri bungalow e trasferirci, la ricercatrice come al solito è indecisa, io accetto ed autorizzo a spostare subito tutte le mie cose. I nipotini della padrona della pensione insieme al bimbo dei turisti approfittando dell’assenza della nonna giocando, si scatenano e fanno un baccano infernale insieme a 4 cani.
     Insieme ai tre ricercatori iniziamo a setacciare la sabbia per eliminare i frammenti di corallo morto e selezionare le poche conchiglie più grandi, usiamo un enorme setaccio da sabbia per cemento. Arrivano due catamarani con una decina di italiani a bordo, c’è anche la presidentessa dell’Associazione Marevivo, vengono a vedere cosa stiamo facendo, facciamo amicizia e prendiamo appuntamento per dopo cena per una chiacchierata ed una intervista con i giornalisti che la accompagnano. Ceniamo insieme agli altri turisti ospiti della pensione, mentre il gruppo di Marevivo cena a 100 metri da noi nella casa della sorella della padrona della pensione. Aspettiamo sino a tardi ma quelli di Marevivo non si fanno vedere.
     Alle 21,30 andiamo a dormire.
(FOTO Silvia Chersic - Toau: parc a poisson)
Libero Gatti