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torna alle cronache polinesiane
26 dicembre 2008 ventiquattresimo giorno – Toau.
Sveglia alle 5,30 il sole è già alto sulla spiaggia davanti al bungalow c’è un lavorante della pensione che pulisce e raccoglie le foglie cadute per terra, si vede che anche se l’ospitalità è familare in questa pernsione sono professionalmente preparati ad accogliere turisti. Vado a sedermi sul molo e vedo che all’ombra ci sono molti pesci in particolare sotto il motoscafo un grande branco di circa 2.000 pesci rossi. Parlo con il marito della padrona della pensione che ha la mia età e mi racconta che l’ultimo ciclone gli ha distrutto la casa ed ha anche portato via un intero filare di cocchi con una striscia di terreno larga 20 metri e lunga 500. Parliamo anche di prezzi dei pesci e di tante altre cose. Alle 7,00 si svegliano gli altri 3 ricercatori giusto in tempo per la prima colazione all’italiana che mangio anche io, ma per domani prenoto una prima colazione alla polinesiana con pesce e tutto il resto. Ci prepariamo ed andiamo a cercare conchiglie sulla barriera, riusciamo a fare tre stazioni di conchiglie con molluschi viventi, due stazioni di sabbia ed un’altra ricerca su conchiglie spiaggiate. Rientriamo alla pensione alle 11,00 ed iniziamo a fare la selezione e scarto delle conchiglie, le schede ricerca ed i cartellini. Interruzione per il pranzo, mangiamo tagliatelle scotte con un sugo di verdure e pezzetti di pesce avanzati ieri sera, insalata di cavolo cappuccio ed altre verdure con salsa alla mostarda, per dessert piccoli panettoncini e pomplemus. Restiamo a parlare con la padrona della pensione e figlie, poi riprendiamo a fare le schede ricerca mentre il ricercatore maschietto va a dormire. Ci chiamano per andare a vedere le grandi trappole di allevamento per pesci, il figlio della padrona della pensione si tuffa in mezzo ad un branco di migliaia di pesci multicolori, armato di “Pitià” bastone di 3 metri con una lunga punta di acciaio, infilza murene lunghe da un metro ad un metro e mezzo e le scaraventa fuori dal recinto, stessa sorte per i pesci balestra, butta fuori anche i pesci morti, dopo con un grande retino fatto di rete metallica tira su circa 20 kg di pesci dai 300 grammi a 2 kg l’uno, con il Pitià infilza due carangidi di circa 3 kg e dopo con circa 15 minuti di lavoro riesce a stanare un polpo di un paio di kg. Le ricercatrici restano stravolte dalla caccia e dalla scena cruenta. Finito il rifornimento di pesce rientriamo tutti alla pensione. Un breve spuntino con cocco da bere e da mangiare e grandi discorsi con la padrona della pensione e figlie. Nel tardo pomeriggio mi preparo per i campionamenti, monto il reticolo da un metro quadro che serve a delimitare le stazioni di ricerca, tiro fuori la draga, preparo le buste e sacchetti per la ricerca sulla barriera di questa sera. Passa veloce il terzo acquazzone della giornata ed arriva il tramonto che andiamo a vedere dal molo. Chiudo le finestre del bungalow, ed appena mettono in moto il generatore elettrico collego alla presa l’attrezzo antizanzare, scrivo appunti al computer e sono già le 19,00. Ci sono zanzare che mi ronzano intorno ed io mi spruzzo la pelle scoperta di antizanzare. Fuori è buio, smetto di scrivere e vado verso il ristorante. Cena con carpaccio di pesce pappagallo aglio, olio, sale grosso; polpo con curry e latte di cocco, riso bollito, dolce al cocco che non riesco a finire perché sono pieno e sazio. Dopo cena con le torce andiamo alla barriera ma troviamo onde e vento, ricerca scarsa, ci spostiamo di alcune centinaia di metri inutilmente, ancora vento, ritorniamo sulla riva dove troviamo una notevole concentrazione di paguri che, riusciamo a raccogliere a centinaia. Rientriamo nei bungalow alle 22,00 e subito a letto con sonno immediato nonostante i rumori del vento e della risacca in laguna.
(FOTO MNLG - TOAU - Libero seleziona le conchiglie insieme al suo ricercatore)
Libero Gatti
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