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della "Riserva Biosfera di Fakarava"
Arcipelago Tuamotu - Polinesia Francese - Oceano Pacifico

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sabato 13 dicembre 2008
undicesimo giorno - Fakarava.

     Anche stamattina sveglia alle 05,00. Mi metto subito al lavoro e ci metto due ore per suddividere le specie di conchiglie raccolte ieri. Poi veloce ma abbondante prima colazione, e altre 2 ore per selezionare le conchiglie da congelare, lo scarto (tutte conchiglie con i loro molluschi ancora viventi) di quasi 11 kg lo vado a gettare nelle pozze di marea sulla barriera. In questo modo questi animali potranno continuare a vivere e riprodursi. Le mie ricerche scientifiche non vogliono essere distruttive, quindi, dopo aver rilevato e raccolto tutti i dati dagli esemplari raccolti si prelevano solo le conchiglie indispensabili per la collezione scientifica che dovremo consegnare al Ministero dell’Ambiente della Polinesia Francese, il nostro sponsor. Queste conchiglie, una volta classificate con i relativi cartellini, saranno poi esposte nelle vetrine di ogni atollo abitato, un inizio del progetto di Museo diffuso della Riserva Biosfera di Fakarava.
    Squilla il mio Vinì (il telefonino) è Giovanni, mio figlio dall’italia, insieme a sua moglie Miho ed il mio piccolo nipotino di 18 mesi Gianluca. Ricevo così la prima telefonata dall’Italia che mi rende molto contento. Approfitto per chiamare al telefono il mio amico di Tahiti, una lunga telefonata, visto il problema dei posti in aereo per il secondo gruppo di tre ricercatori italiani che arriveranno nei prossimi giorni: sembra che l’aereo sia completo e sono in lista d’attesa, in ogni caso il mio amico chiederà l’autorevole intervento del sindaco di Fakarava per avere i posti. Domani mattina oppure alla partenza dell’aereo per Fakarava, il mio amico di Tahiti incontrerà il primo gruppo di due ricercatori italiani per dar loro un sacchetto con le pile per le torce, quelle che c’erano nel negozio di Fakarava le ho comprate tutte io…
    Arriva il ricercatore polinesiano per salutarmi prima della sua partenza per il ritorno a casa a Tahiti. Insieme andiamo alla ricezione dove c’è il Truk per l’aeroporto, saluti e partenza, io vado in cucina per far mettere nel congelatore le conchiglie di ieri sera, poi mi fermo alla ricezione per farmi fare fotocopie delle schede ricerca (sia nell’ufficio della Riserva Biosfera che al comune hanno finito la carta… quindi bisogna aspettare la prossima nave…).
    Sono le 11,54 ed io provo a fare un collegamento WiFi per inviare questa e-mail, poi mi dedico alla sistemazione dei reperti e delle schede di ricerca.
    E’ già primo pomeriggio mentre squilla il mio Vinì (telefonino) ed è il ricercatore polinesiano che mi chiama dall’aeroporto di Fakarava dove non trova la polinesiana con cui aveva appuntamento. Lui non ha il numero di telefono per chiamarla, io ho suo numero nel Bungalow, ma in questo momento piove a catinelle, aspetto un poco poi chiedo un ombrello alla ricezione, mi rispondono che in Fakarava non piove mai, quindi niente ombrello… aspetto ancora un poco e appena la pioggia diminuisce corro al bungalow, bagnando cappello, pantaloni e maglietta, niente di spiacevole perché la pioggia non è fredda. Chiamo la Polinesiana invitandola ad andare subito in aeroporto per consegnare il plico al ricercatore polinesiano, la Polinesiana dice che andrà… speriamo bene, qui in Polinesia non resta che adattarsi al loro modo di vivere quindi bisogna essere fatalisti e sperare che le cose accadano. Riprende la pioggia, resto nel bungalow dove mangio alcuni spicchi di pomplemus cosi posso prendere le medicine, scrivo appunti su questo diario di bordo, tento invano di mettere ordine al caos per le tante cose posate dappertutto. Mi riposo in previsione di poter andare questa sera a cercare conchiglie sulla barriera di corallo.
    Sono le 15,45 e la pioggia è finita da un pezzo, fuori non è più bagnato, ormai e tutto asciutto, c’è un piacevole profumo di fiori nell’aria un poco umida, il sole è nascosto dietro nuvoloni neri spinti da un debole vento, si sente un lontano e continuo rumore delle onde che si frangono sulla barriera, qualche cane che abbaia molto lontano, per il resto silenzio.
    Sono stato alla ricezione, ho chiesto e ottenuto un cartone per riempirlo di sacchetti di sabbia ed altre cose pesanti che depositerò nella sede (il farè – la casa) della Riserva Biosfera, così avrò meno peso da portare nel tour degli atolli.
    Con molta calma inizio a setacciare la sabbia, scelgo le conchiglie ed elimino i pezzi di corallo madreporario ed altro più grandi di 5 millimetri. C’è stato per pochi minuti un poco di vento da nord con piccola pioggia, adesso è calmo, la laguna riflette le nuvole rosate del tramonto, è un momento magico che dura poco, dalla luce del giorno al buio in pochi minuti. Continuo a lavorare con la sabbia fino alle 19,00 poi vado a cena. Sono il primo cliente, un ottimo antipasto molto ricco a base di salmone affumicato e filetti di tahzard (specie di sgombro gigante lungo più di un metro) guarnito di varie cose, filetto di vitello con funghi e 4 contorni, per finire un grande piatto di carpaccio d’ananas e kiwi con gocce di confettura esotica e gelato alla vaniglia. Una buona cena. Ritorno al bungalow e mi sdraio sul letto per riposare pochi minuti, invece mi addormento e mi sveglio alle 11 di sera, ormai è tardi per andare a cercare conchiglie, mi svesto e subito mi riaddormento ma sono svegliato dal Vinì (telefonino) che squilla, ancora addormentato rispondo in italiano poi in francese per ritornare all’italiano quando capisco che al telefono ci sono i due ricercatori italiani del primo gruppo che sono arrivati a Papeete. Spedisco la mail e provo a riaddormentarmi inutilmente perché rimango nel dormiveglia tutta la notte.
(FOTO PARRAVICINI - FAKARAVA - Tramonto)
Libero Gatti