ATTIVITA’
NEL LABORATORIO DEL MUSEO
Ricordiamo ancora che ci è stato possibile
trasportare nei nostri laboratori in Italia solo una parte del materiale
raccolto, mentre il rimanente, per lo più sacchetti di detrito conchiglifero, è
rimasto in Fakarava depositato nella casa della Riserva.
Le prime operazioni effettuate sono
state le seguenti:
Si è comunque deciso di
procedere ad una prima serie di fotografie delle singole vaschette con lo scopo
di garantirci da eventuali ed incidentali mescolamenti dei materiali. Inoltre
l’alta qualità delle foto così effettuate ci ha permesso, lavorando lontano dai
locali di preparazione notoriamente ed ovviamente molto maleodoranti, di
anticipare alcune importanti operazioni quali:
·
primo
conteggio degli esemplari suddivisi per stazione di ricerca
·
individuazione
sommaria e veloce delle specie riconoscibili.
·
registrazione
preliminare degli esemplari raccolti ed anche di quelli soltanto segnalati, nel
nostro database della ricerca.
E’ per noi punto di forza far presente che
tutto il materiale è registrato accuratamente in un database gestito da
programmi da noi ideati e realizzati.
Con questo software siamo in grado di memorizzare tutte le informazioni
relative a ciascun esemplare raccolto e, anche se in maniera ridotta, a
ciascuna specie segnalata ma non raccolta.
Alcune vaschette nella fase di asciugatura
Una vaschetta tipo nella fase di
asciugatura
2°
- Seconda fase
Ammollo
Lavaggio a pressione
Suddivisione in specie
Suddivisione esemplari
Gli esemplari di ciascuna vaschetta sono
stati accuratamente registrati nel nostro database. Ogni esemplare è stato
classificato con accuratezza in una fase di controllo e confronto tra più
esperti appositamente riuniti. I casi dubbi sono stati discussi a fondo con
l’ausilio della biblioteca del Museo, delle biblioteche dei collaboratori e con
le molte segnalazioni offerte in internet sui siti di Enti, Istituti e
specialisti del settore.
A ciascun esemplare è stato attribuito
un codice univoco, basato sul nostro ormai pluriennale metodo di ricerca, che
lo lega indissolubilmente con tutte le informazioni relative alla raccolta:
luoghi, tempi, situazioni, ambienti, ecc. Inoltre restano legate le
caratteristiche fisiche specifiche misure, peso, stato di conservazione,
qualità, ecc.
Tutti gli esemplari, con
caratteristiche scientificamente rilevanti, di ciascuna specie, sono stati
fotografati sotto vari profili, sia a scopi documentativi che di studio e
analisi successiva.
In alcuni casi si è ricorsi, oltre che
alla normale foto digitale, anche alla macrofotografia e, quando le dimensioni
dell’esemplare lo hanno richiesto, alla microfotografia tramite microscopio. I nostri specialisti hanno ormai acquisito una
grande esperienza in materia offrendoci risultati di notevole qualità.
Tale metodo sarà molto usato, quando
potremo disporre del detrito che contiene, proprio per le sue caratteristiche,
gli esemplari più piccoli che possono arrivare a misurare anche meno di un
millimetro.
ESEMPIO DI SCHEDA RACCOLTA MALACOLOGICA
ESEMPIO DI SCHEDA DETTAGLIO ESEMPLARI DI
UNA SCHEDA RACCOLTA
Sono da evidenziare le numerose
caratteristiche che sono rilevate per ciascun esemplare oltre, naturalmente,
alla disponibilità di un campo “note” per segnalare casi decisamente
particolari quali, situazione di raccolta, deformità, ecc.
Imbustamento degli esemplari
La fase della cartellinatura
ESEMPIO FOTO DOCUMENTAZIONE SINGOLO ESEMPLARE
Richiamiamo l’attenzione sulle
dimensioni della conchiglia che non raggiunge il centimetro nella sua misura
maggiore.
Il nostro programma prevede anche la
creazione di cartellini appositamente disegnati per il nostro metodo di
raccolta e conservazione dei materiali.
MOSTRA DI UN GRUPPO DI BUSTINE DI ESEMPLARI
RACCOLTI
ESEMPIO DI UN CARTELLINO ESEMPLARE CON LA
SUA CONCHIGLIA